
Oggi sono stato da un gruppo di “immigrati” ( se si possono chiamare così) per insegnare loro l’utilizzo del computer come tutti i venerdì, oggi però dovavano compilare dei moduli che chiedevano perchè se ne sono andati dai loro paesi e cosa pensano di fare in Italia, se hanno un lavoro o se intendono ritornare nei relativi paesi di provenienza, le solite (passatemi il termine) menate burocratiche, utili ma che non hanno niente di “umano”.
Così mi è venuto lo spunto per questa breve riflessione.
Come sappiamo tutti in Italia ne sono arrivati molti di ragazzi africani ed anche di meno giovani, molti di noi li guardano con diffidenza e non si fidano, preferiscono vedere solo italiani che camminano sulla loro stessa strada, ma vi posso assicurare che ladri e assassini esistono indipendentemente dalla nazionalità.
Questi ragazzi che incontro hanno un’età media di 20 anni: pensate cosa vuol dire lasciare il proprio paese per le più disparate ragioni e spostarsi in un altro, chi per scelta chi per obbligo lasciando ogni cosa posseduta, abbandonando la famiglia, i figli, gli amici…
Se vi capiterà mai l’occasione di ascoltare la storia di uno di loro, guardatelo bene negli occhi, scoverete ben altro che degli “immigrati”, capirete il vero senso dell’abbandono, scoprirete che loro sono dei veri eroi , loro sono quelli che devono insegnare a noi come si vive, perchè quello che hanno passato loro, non capiterà mai a noi,per fortuna, ma almeno la smetteremo di lamentarci inutilmente…certo, ognuno si lamenta per i propri problemi, per quelli che conosce ma fidatevi che dopo aver ascoltato le loro parole, se non siete persone dure di cuore, capirete che i nostri problemi in confronto ai loro ed a quello che hanno passato, sono davvero minimi. Quindi vi prego di riflettere, di non avere pregiudizi, o per lo meno di sovrastarli con la ragione, di considerare tutti fratelli di tutti e che non sia mai che qualcuno giudichi qualcun altro prima di giudicare sè stesso!